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Correlazioni anatomiche tra occlusione dentale e postura

dott. Piero Silvestrini Biavati

Correlazioni anatomiche tra occlusione dentale e postura

Dr. Piero Silvestrini Biavati - Medico chirurgo, Dentista, Dottore di Ricerca Genova

 

La posturologia è una branca della medicina relativamente nuova. Il concetto più nuovo sta proprio della visione olistica di insieme di tante piccole patologie che possano creare sintomatologie o danni in distretti distanti dalla causa. La sinergia fra professionisti di branche specialistiche molto differenti è la conditio sine qua non per un approccio corretto al paziente che si vuol trattare. Chi opera nel settore riabilitativo, in senso lato, ha spesso notato che, a fronte di interventi mirati in un piccolo distretto corporeo, ottiene un miglioramento sintomatologico in settori apparentemente non relazionabili. Questo vale per i fisioterapisti, i dentisti, gli otorini, gli ottici, i podologhi, gli osteopati ecc. Attenzione, sto parlando di piccole patologie e sintomatologie, che magari sommate danno un grande disagio, ma certamente non per gravi alterazioni anatomiche o patologiche. In questo, proprio la figura del posturologo, entra in campo per discriminare con test appropriati e diagnosi differenziali, quali siano i casi da trattare e quali, invece, siano da inviare a specialisti di altri settori.
Uno dei padri, secondo me, della posturologia è il Dr. Costen, un otorinolaringoiatra, che nel 1934 pose le basi per una sindrome che porta il suo nome, che associa problemi vertiginosi, ipoacusia e problemi all’articolazione temporomandibolare. Sul sito www.otoneuro.it tali correlazioni sono spiegate in modo mirabile, ne cito una parte:
I sintomi che Costen aveva identificato erano nell'ordine: ipoacusia variabile nel tempo, "fullness" soprattutto postprandiale, lievi acufeni a bassa frequenza e raramente schiocchi alla masticazione, lieve instabilità o crisi vertiginose severe che si risolvevano dopo insufflazioni tubariche, cefalea severa e costante soprattutto occipitale e serotina, orofaringodinia urente.
Per giustificare i sintomi otologici, Costen si era immaginato un'etiopatogenesi meccanica e più precisamente attribuiva all'insufficienza tubarica secondaria alla malocclusione la causa dell'ipoacusia, della fullness e persino della vertigine.
Il vero responsabile era il capo superiore del muscolo pterigoideo esterno che in caso di marcato "overbite" si poteva rilassare favorendo lo schiacciamento della tuba.
Inoltre il tensore del velo, anch'esso allentato dalla anormale posizione della mandibola, avrebbe perso parte della sua efficienza nel determinare l'apertura della tuba stessa.
Infine la stessa lassità capsulo ligamentosa avrebbe determinato un'ulteriore compressione dei tessuti contro la tuba.
Per giustificare il sintomo dolore Costen pensò a tre meccanismi di tipo neurogeno.
Il primo è causato dall'erosione ossea glenoidea con esposizione del ricco plesso nervoso algogeno durale del basicranio. Il secondo è determinato dalla compressione del nervo auricolo-temporale da parte di un condilo ipermobile. Infine il terzo per interessamento della corda del timpano.
Come si può notare, anche se i distretti corporei sino contigui, si sommano patologie di settori specialistici completamente diversi, il dentista, il neurologo, il vestibologo, l’otoiatra.
Fra tutte le correlazioni esistenti provate scientificamente o riscontrabili quotidianamente, secondo me alcune sono veramente significative.

fig.1 Peristafilino

Muscolo piccolo retto posteriore.
Nel 1995 tre neurologi dell’Università del Maryland, Hack, Koritzer e Robinson, hanno scoperto che esiste un collegamento tra un piccolo muscolo alla base del cranio (piccolo retto posteriore) e la dura madre, la membrana che avvolge il cervello (è la più esterna delle tre meningi). Secondo i ricercatori, la tensione di questo piccolo muscolo potrebbe essere responsabile del 50% dei casi di mal di testa. "E se abbiamo ragione, qualsiasi cosa in grado di rilassare il muscolo, per esempio un massaggio o un impacco di ghiaccio potrebbe alleviare il dolore" ha detto Hack. Questo muscolo va dalla base del cranio al tubercolo posteriore dell’atlante, ecco che, una sua malposizione, lo manda inevitabilmente in contrazione potendo così generare una cefalea. Potrebbe così spiegarsi perchè fisioterapia cervicale ottenga benefici nelle cefalee, così come trattamenti osteopatici o kiropratici, per poi comprendere anche trattamenti gnatologici dentali che, attraverso la riprogrammazione della postura del capo possono ridurre la contrazione di quel muscolo.

Udito ovattato o sensazione di orecchie tappate
Questa piccola patologia, di per se fastidiosa, può essere indice di un malfunzionamento della tuba di Eustachio, canale che mette in comunicazione la parete interna del timpano con la bocca, in modo da permettere una compensazione delle variazioni della pressione atmosferica. Sintomo tipico di chi va in altura oppure di chi si immerge sott’acqua.. A tutti noi è ben presente che fastidio e che sintomatologia porta la impossibilità di compenso, ad esempio quando abbiamo un forte raffreddore ed il muco "intasa" i condotti tubarici. L’apertura delle tube è determinata dalla funzione di un muscolo chiamato peristafilino o elevatore del velo del palato. La deglutizione, di norma, apre per frazioni di secondo le tube, permettendo appunto la compensazione, in quanto la parte motoria della deglutizione comprende i nuclei motori del V (n. masticatorio che innerva i mm. temporale, pterigoideo interno ed esterno, massetere, milo-ioideo, peristafilino, ventre anteriore del digastrico. Tale muscolo, di norma, è sinergico con lo pterigoideo esterno, muscolo deposto al controllo della posizione condilare e alla posizione del menisco articolare. Se lo pterigoideo è contratto, lo è anche lo peristafilino, impedendo la compensazione. Va ricordato che il muscolo pterigoideo esterno, in casi di disfunzione ATM è il primo ad andare in spasmo e l’ultimo a normalizzarsi, essendo un muscolo di controllo. Quindi, una disfunzione ATM, può portare a questa sintomatologia, ma la disfunzione ATM può essere di origine posturale o traumatica (colpo di frusta) ed ecco che il cerchio incomincia a chiudersi. Per contro abbiamo visto che lo peristafilino è innervato ed impegnato nella fase deglutitoria, quindi si può desumere che una deglutizione atipica scorretta possa determinare un malfunzionamento delle tube, in questi frangenti allora, l’intervento della logopedista può essere determinante. Ma anche una malposizione dentale può portare sia disordini ATM e sia disordini di deglutizione, quindi potenzialmente iatrogeni per la corretta funzione tubarica di compensazione.
Nel prossimo articolo sviscereremo altre interessanti correlazioni.

fig. 2

Muscolo piccolo retto posteriore

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