Il primo corso online che applica la meccanica vettoriale – derivata dal Metodo Mézières – al movimento sportivo e all’ambito preventivo.
Un percorso pensato per laureati in Scienze Motorie, chinesiologi e professionisti del movimento che vogliono analizzare gesti, forze e compensi con criteri oggettivi e scientifici, rimanendo pienamente all’interno delle competenze motorie.
Cosa offre in concreto
✓ Principi avanzati di meccanica vettoriale applicata al movimento
✓ Strumenti per migliorare efficienza, fluidità e precisione del gesto atletico
✓ Sequenze di esercizi attivi (isometrie in massimo allungamento) per soggetti sani
✓ Criteri chiari per riconoscere quando inviare al fisioterapista o al medico
✓ Attestato AIFiMM del corso Mézières per il Movimento – Online, valido per l’ambito motorio e preventivo
Questo corso utilizza lo stesso modello biomeccanico sistemico del percorso per fisioterapisti, ma lo applica all'ambito motorio e preventivo.
Non è una versione semplificata né un corso di secondo livello: è l'applicazione dello stesso rigore scientifico a un contesto professionale diverso, nel pieno rispetto delle competenze definite dalla normativa italiana (DM 741/94 e L. 136/06).
📊 Confronto rapido:
| Questo corso | Corso per fisioterapisti | |
|---|---|---|
| Modello biomeccanico | ✓ Identico | ✓ Identico |
| Ambito di lavoro | Performance e prevenzione primaria | Patologie e riabilitazione |
| Destinatari | Scienze motorie, preparatori, chinesiologi | Fisioterapisti, medici, osteopati |
| Contesto applicativo | Atleti e clienti sani | Pazienti con disfunzioni |
| Certificazione | Attestato AIFiMM - ambito motorio/preventivo (non sanitario) | ECM + CPD UK - utilizzo clinico del modello Mézières |
Il corso per laureati in Scienze Motorie non abilita all’utilizzo clinico del Metodo Mézières né al trattamento di pazienti: è dedicato esclusivamente a performance e prevenzione primaria in soggetti sani.
La differenza non sta nel "quanto", ma nel "dove".
La fisica è universale. Le competenze professionali no.
Allenare il corpo non significa soltanto potenziarlo, ma comprenderne le leggi.
Questo corso nasce per restituire ai laureati in Scienze Motorie e ai professionisti del movimento una identità scientifica autonoma: non "fisioterapisti minori", ma professionisti del movimento umano con un modello biomeccanico rigoroso e ruoli distinti rispetto alla fisioterapia.
✓ Principi avanzati di meccanica vettoriale applicata al movimento umano
✓ Analisi sistemica delle catene muscolari e della distribuzione delle forze
✓ Strumenti pratici per ottimizzare efficienza, precisione e fluidità del gesto atletico
✓ Metodologie di prevenzione biomeccanica dei sovraccarichi nei soggetti sani
✓ Sequenze di esercizi attivi basate su contrazioni isometriche in massimo allungamento
✓ Capacità di riconoscere i segnali che richiedono invio allo specialista sanitario
Cosa imparerai concretamente
Imparerai a scomporre i movimenti complessi in componenti vettoriali misurabili, leggere come le forze si distribuiscono nel corpo e individuare dove si disperde energia.
Saprai intervenire con esercizi attivi specifici per migliorare l’efficienza biomeccanica di atleti e clienti sani, prevenendo compensi e sovraccarichi.
Il corso integra i principi della fisica lineare con l'approccio sistemico delle catene muscolari, offrendo una base scientifica solida per comprendere e ottimizzare il movimento umano.
È una prospettiva che insegna come allenare senza creare disfunzioni, restituendo al corpo la capacità di lavorare con la massima efficienza energetica.
La biomeccanica non ha corporazioni. Le responsabilità professionali sì.
Molte scuole mescolano fisioterapisti e laureati in scienze motorie nello stesso corso, creando confusione sui confini di competenza. AIFiMM sceglie la strada opposta: stesso modello scientifico, due percorsi professionali distinti.
L'obiettivo è creare un ecosistema virtuoso:
→ Il professionista del movimento formato AIFiMM sa quando il problema è motorio (e interviene)
→ Sa quando è sanitario (e invia al fisioterapista)
→ Parla lo stesso linguaggio biomeccanico del fisioterapista AIFiMM
→ Crea una filiera professionale seria e collaborativa
Questo valorizza entrambe le professioni, invece di confonderle.
Per chiarezza e rispetto delle competenze:
✗ Non tratterai patologie o disfunzioni muscolo-scheletriche
✗ Non lavorerai su pazienti in ambito clinico o riabilitativo
✗ Non farai valutazioni o diagnosi sanitarie
✗ Non gestirai dolore acuto, cronico o post-chirurgico: in questi casi l’unica scelta corretta è l’invio al fisioterapista o al medico di riferimento.
La biomeccanica è una scienza esatta. Le sue leggi valgono per tutti i corpi in movimento.
Ciò che cambia è il contesto applicativo: il fisioterapista usa questi principi per trattare disfunzioni e patologie; il professionista del movimento li applica per ottimizzare performance e prevenire sovraccarichi in soggetti sani.
Stesso modello. Ambiti diversi. Stessa dignità scientifica.
Nelle sezioni seguenti scoprirai i principi fisici che governano il comportamento muscolare, come si manifestano nella performance atletica, e come intervenire per migliorare l'efficienza del gesto — sempre nell'ambito della prevenzione primaria e dell'ottimizzazione motoria.
Ogni muscolo risponde alle leggi fisiche che regolano la deformazione dei materiali.
Applicando queste leggi al sistema muscolare, emerge un comportamento differenziato tra le sue componenti:
Le componenti contrattili (actina e miosina), dotate di un coefficiente di elasticità elevato, si accorciano e tornano alla lunghezza originaria dopo la contrazione.
Le componenti connettivali (membrane, aponeurosi, tendini), aventi un coefficiente inferiore a 1, mantengono deformazioni residue proporzionali al prodotto forza × tempo applicato.
L’accorciamento, quindi, è funzione più del tempo di tenuta che della forza esercitata:
una contrazione mantenuta a lungo provoca adattamenti più marcati rispetto a una contrazione intensa ma breve.
Nel tempo, attraverso l’accumulo di piccole deformazioni residue, il muscolo subisce un accorciamento progressivo delle sue componenti connettivali.
Questo processo, che si sviluppa nell’arco di mesi o anni, modifica la distribuzione interna delle forze e genera due grandezze inversamente proporzionali:
Forza Resistente (FR): la resistenza che il muscolo oppone all’allungamento;
Forza Lavoro (FL): la capacità di produrre movimento utile (forza per spostamento).
All’aumentare dell’accorciamento connettivale, FR cresce e FL diminuisce in modo proporzionale.
Un muscolo accorciato sviluppa una resistenza interna che deve essere vinta prima di produrre movimento:
è come se una parte dell’energia contrattile venisse costantemente dissipata per superare un attrito interno.
Il motore (la componente contrattile) funziona perfettamente, ma l’energia disponibile per il movimento si riduce.
Nel corpo efficiente, la Forza Resistente è minima e la Forza Lavoro massima: l’energia è interamente disponibile per l’azione.
Con l’accumulo degli accorciamenti, la proporzione si inverte: il corpo mantiene la forza ma perde efficienza meccanica; il gesto diventa meno fluido, meno preciso, più costoso sul piano energetico.
Nel corso i muscoli non vengono considerati nella loro realtà anatomica, ma come vettori di forza interdipendenti.
Attraverso la scomposizione vettoriale, è possibile identificare le componenti muscolari che limitano la meccanica del movimento e quindi la performance.
La regola del parallelogramma consente di calcolare le risultanti, individuare i vettori che generano squilibrio e definire gli esercizi specifici per l’ottimizzazione del gesto motorio.
Ogni catena cinetica viene analizzata nelle sue componenti vettoriali per comprendere dove si disperde energia e come ripristinare un flusso efficiente delle forze lungo il sistema.
La colonna vertebrale, osservata tridimensionalmente, rivela compensi e deviazioni che riducono la trasmissione delle forze, compromettendo la coordinazione complessiva del gesto.
I muscoli non agiscono mai in modo isolato: sono collegati tra loro in catene cinetiche interdipendenti.
L’efficienza segmentaria è direttamente proporzionale all’efficienza globale del sistema.
Più estesi sono gli accorciamenti distribuiti nel sistema muscolare, più difficile diventa organizzare un movimento coordinato e preciso.
Un calo di performance può dipendere da una limitazione situata lontano dal distretto che appare in difficoltà:
una riduzione di mobilità in un’anca o in un tratto toracico può, per esempio, alterare la traiettoria di una spalla durante il gesto atletico.
L’analisi sistemica consente di individuare queste interferenze a distanza, comprendendo come un accorciamento localizzato possa influenzare l’intero equilibrio vettoriale del corpo.
Riconoscere tali relazioni è il presupposto per progettare interventi preventivi realmente efficaci.
Le contrazioni isometriche in massimo allungamento diventano così lo strumento operativo per:
ridurre la Forza Resistente complessiva,
migliorare la coordinazione tra le catene muscolari,
liberare il potenziale biomeccanico del gesto sportivo.
Il processo di lavoro proposto nel corso segue una sequenza logica e osservativa:
Valutazione statica: per identificare deviazioni assiali e alterazioni della trasmissione delle forze.
Valutazione dinamica: per riconoscere dispersioni energetiche e compensi inefficienti durante il gesto.
Test funzionali: per distinguere limitazioni muscolari primarie da adattamenti secondari.
A partire da queste osservazioni, il professionista del movimento guida l’esecuzione di esercizi attivi mirati a ridurre la tensione nei muscoli accorciati.
Le contrazioni isometriche in massimo allungamento, eseguite attivamente dal cliente o atleta, diminuiscono la Forza Resistente e aumentano la Forza Lavoro disponibile.
Il corso fornisce così strumenti concreti per trasformare l’osservazione biomeccanica in progressioni di esercizi attivi, ottimizzando la performance e prevenendo i sovraccarichi attraverso il riequilibrio vettoriale dell’intero sistema.
Il professionista del movimento lavora su efficienza, performance e prevenzione.
Ma esistono situazioni che esulano da questo ambito:
⚠️ Dolore acuto o persistente
⚠️ Limitazioni articolari di origine traumatica o patologica
⚠️ Post-operatori o in trattamento riabilitativo
⚠️ Sospetto di lesioni muscolari, tendinee o legamentose
In questi casi, il modello biomeccanico ti insegna a riconoscere i segnali che richiedono invio allo specialista sanitario.
La capacità di distinguere tra inefficienza motoria (di tua competenza) e disfunzione sanitaria (da inviare al fisioterapista) è parte integrante della professionalità che questo corso sviluppa.
Un professionista formato AIFiMM sa quando intervenire e quando fare un passo indietro.
Ogni corpo cerca equilibrio.
Davanti a una limitazione, una tensione o un sovraccarico, il sistema muscolare non si arrende: trova un modo per continuare a muoversi.
È la sua forza e, al tempo stesso, la sua fragilità.
L’adattamento è ciò che ci permette di camminare nonostante una rigidità, di saltare anche se un segmento non lavora perfettamente, di spingere un gesto oltre il limite apparente.
Ma ogni compenso ha un costo: una piccola deviazione dell’asse, un cambio di direzione delle forze, un carico che si sposta su un’articolazione non progettata per sopportarlo.
Così il corpo mantiene la prestazione, ma sacrifica la precisione.
Con il tempo, queste micro-compensazioni diventano abitudini motorie stabili, difficili da percepire ma decisive nella perdita di efficienza biomeccanica.
Capire la logica dell’adattamento significa leggere il linguaggio del corpo: un linguaggio fatto di vettori, di direzioni, di forze che si sommano e si oppongono.
Dietro ogni gesto “disordinato” c’è un sistema che ha scelto la sopravvivenza alla perfezione.
Il compito del professionista del movimento è aiutare il corpo a riconquistare la strada della funzionalità, non imponendo una forma esterna, ma ricostruendo le condizioni meccaniche che permettono al gesto di essere efficiente.
Quando il corpo recupera equilibrio tra Forza Resistente e Forza Lavoro,
il movimento torna fluido, il respiro si espande e la performance diventa naturale.
Come nel corso in presenza, teoria e pratica si intrecciano costantemente.
Ogni principio biomeccanico viene mostrato in azione, attraverso video didattici che traducono la logica vettoriale in osservazione reale del corpo.
Il formato online consente di studiare con calma ogni passaggio, di rivedere i gesti, di cogliere connessioni e variazioni sottili: un percorso di apprendimento visivo e progressivo.
È la parte più complessa e formativa del corso.
Attraverso casi reali filmati, il docente guida l’osservazione del corpo in statica e dinamica, commentando passo dopo passo ciò che accade:
come le forze si distribuiscono, dove si accumulano resistenze, quali muscoli agiscono come vettori limitanti.
Le diverse inquadrature e i commenti tecnici ti aiutano a riconoscere le cause meccaniche di una perdita di efficienza o coordinazione del gesto e a capire come trasformarle in strategie attive di riequilibrio motorio.
Questo livello affina la capacità di:
leggere il corpo come sistema complesso,
progettare percorsi personalizzati,
individuare precocemente le problematiche motorie che riducono precisione, fluidità e performance.
👉 La pratica, dopo la visione, va poi sperimentata in autonomia, utilizzando come riferimento i modelli osservati.
Rappresentano la struttura didattica del modello applicato al movimento sportivo.
Mostrate su un soggetto reale, guidate e commentate dal docente, le 10 sedute illustrano la logica progressiva del metodo: dagli esercizi di base per la percezione e l’allineamento, fino a quelli di integrazione dinamica e di riequilibrio vettoriale.
Ogni seduta è costruita con finalità biomeccaniche precise, trasferibili sia a percorsi individuali sia di gruppo.
Potrai rivederle ogni volta, interiorizzarne la sequenza e adattarle ai tuoi programmi di lavoro, in base alle esigenze e agli obiettivi dei tuoi clienti o atleti.
✔ Lavoro individuale ad personam, spiegato in dettaglio con casi reali
✔ 10 sedute tipo guidate e commentate, da rivedere ogni volta
✔ Strumenti concreti per riconoscere compensi e inefficienze motorie precoci
✔ Modello operativo immediatamente trasferibile ai tuoi programmi
✔ Esperienza online accessibile ovunque, con materiali scaricabili
“In un corpo sano è la funzione a governare la struttura.
In un corpo malato, è la struttura a governare la funzione.”
— Françoise Mézières
Questa frase racchiude l’essenza del modello biomeccanico sistemico.
La struttura non è mai un’entità fissa: è la traccia che la funzione lascia nel tempo.
Ogni volta che il corpo si muove, imprime nelle sue fibre la memoria delle forze che lo attraversano.
Se queste forze restano equilibrate, la struttura mantiene elasticità, precisione e coerenza;
se invece si alterano, la struttura si irrigidisce e finisce per imporre la propria forma al movimento.
In questa prospettiva, la performance non è solo un fatto di forza o coordinazione, ma di armonia tra ciò che il corpo fa e ciò che diventa facendo.
Quando la Forza Lavoro prevale sulla Forza Resistente, il gesto è fluido, essenziale, economico: la funzione guida la struttura.
Quando invece la resistenza interna domina, la struttura prende il sopravvento e il corpo comincia a “muoversi contro se stesso”.
I video del corso mostrano in modo tangibile questa transizione:
come un corpo rigido ritrova progressivamente la propria funzione e come, nel farlo, cambia la sua forma.
È un passaggio visibile, misurabile, ma anche percettivo: il movimento si semplifica, il respiro si apre, la coordinazione si ricompone.
Funzione e struttura non sono opposti: sono poli di un equilibrio dinamico che può essere educato, osservato e guidato.
Questo è il compito della meccanica vettoriale applicata al movimento umano.
Ogni modello scientifico diventa realmente utile solo quando si traduce in un metodo di osservazione e di azione.
La meccanica vettoriale applicata al movimento si fonda su tre principi cardine, che guidano l’intero lavoro del corso: analisi, interpretazione, riequilibrio.
Tre prospettive diverse di uno stesso obiettivo: trasformare la conoscenza biomeccanica in competenza motoria.
Capire dove agiscono le forze per capire come agisce il corpo.
Ogni muscolo è un vettore che esercita una forza con direzione, intensità e punto di applicazione.
Analizzarne le relazioni significa comprendere come le forze si sommano o si contrastano all’interno del sistema.
Questo tipo di analisi permette di individuare i vettori dominanti — quelli che “tirano” la struttura fuori equilibrio — e di riconoscere gli assi su cui l’energia si disperde.
È il primo passo per leggere il corpo non in base alla forma, ma in base alle forze che lo modellano.
Dare un senso meccanico ai compensi e alle deviazioni.
Ogni disfunzione motoria o perdita di efficienza ha una spiegazione fisica.
Attraverso la logica vettoriale, il professionista del movimento può identificare le cause strutturali di un comportamento motorio alterato:
una rotazione, un accorciamento, una deviazione dell’asse non sono più sintomi, ma segnali misurabili di uno squilibrio di forze.
L’interpretazione biomeccanica consente di distinguere ciò che è adattamento funzionale da ciò che è compenso disfunzionale, fornendo criteri oggettivi per decidere come e dove intervenire.
Riequilibrare le forze per restituire libertà di movimento.
Il riequilibrio non avviene per allungamento passivo, ma attraverso contrazioni isometriche in massimo allungamento fisiologico o relativo.
Questo tipo di lavoro riduce la Forza Resistente e ricostruisce la Forza Lavoro disponibile, restituendo al sistema muscolare la sua efficienza originaria.
Le posture attive diventano strumenti dinamici: osservate nei video, mostrano come il corpo possa ritrovare elasticità e precisione senza mai forzare.
Ogni contrazione, ogni adattamento, ogni rilascio è parte di un processo di riorganizzazione vettoriale, in cui il corpo apprende a utilizzare meglio le proprie risorse.
I tre pilastri operativi rappresentano la sintesi del corso:
non un insieme di tecniche, ma un modo di leggere e guidare il movimento umano secondo le leggi della fisica e della fisiologia.
Applicarli significa passare dal “come si fa” al “perché funziona”, e riportare la scienza al servizio dell’efficienza e della prevenzione.
Ogni movimento può essere compreso attraverso due prospettive complementari:
la fisica lineare, che descrive e misura le forze, e la fisica non lineare, che spiega le relazioni dinamiche e adattive tra le componenti del sistema corporeo.
È il punto di partenza dell’analisi biomeccanica.
Attraverso la scomposizione vettoriale possiamo definire direzione, intensità e punto di applicazione delle forze, valutare i disallineamenti, calcolare le risultanti e identificare le aree di dispersione energetica.
La fisica lineare fornisce dunque una base quantificabile e verificabile: permette di leggere il corpo come un insieme coerente di vettori, e non come una somma di segmenti.
Ma il corpo umano non reagisce in modo proporzionale e prevedibile.
Ogni variazione locale — una tensione, un accorciamento, una minima deviazione assiale — si propaga nel sistema e modifica l’intero equilibrio vettoriale.
Il corpo si comporta come un sistema complesso adattivo, in cui le forze si influenzano reciprocamente attraverso catene muscolari e connettivali.
In questo contesto, la linearità si interrompe:
una piccola variazione in un distretto può generare una grande variazione altrove, creando adattamenti a cascata che riguardano postura, coordinazione e performance.
È questo principio che spiega perché un accorciamento a livello del piede possa modificare la direzione delle forze fino al torace o alla testa.
Il modello biomeccanico sistemico integra le due dimensioni:
la fisica lineare, che permette di misurare e descrivere con precisione vettori e disallineamenti;
la fisica non lineare, che spiega come il corpo si adatti e si riorganizzi per mantenere equilibrio e continuità funzionale.
Questa integrazione consente una lettura completa del movimento:
misurabile nei parametri meccanici, ma anche sensibile alle logiche emergenti del sistema vivente, dove l’ordine nasce dall’interazione tra forze opposte.
“L’integrazione tra linearità e non linearità consente una lettura completa del movimento: misurabile nei parametri meccanici ma sensibile alle logiche emergenti del sistema vivente.”
Alla fine del percorso non avrai soltanto nuove nozioni, ma un diverso modo di osservare il corpo in movimento.
Imparerai a leggere ciò che accade davvero dietro un gesto efficiente o disfunzionale, riconoscendo le forze che lo generano e gli adattamenti che ne derivano.
Comprenderai come un accorciamento locale possa modificare la direzione delle forze a distanza, come la Forza Resistente si manifesti nei gesti apparentemente corretti, e come restituire fluidità al movimento senza forzarlo.
Attraverso l’analisi vettoriale e la lettura sistemica delle catene muscolari, sarai in grado di:
valutare il corpo con logica sistemica, cogliendo la relazione tra equilibrio statico e dinamico,
identificare i vettori muscolari dominanti che alterano la meccanica e riducono la precisione del gesto,
progettare progressioni di lavoro adattabili, basate sulla sequenza delle dieci sedute tipo e integrate nel tuo metodo di allenamento o rieducazione motoria,
riconoscere i segnali precoci di inefficienza, intervenendo prima che diventino limitazioni strutturate,
utilizzare le contrazioni isometriche in massimo allungamento come strumento di riequilibrio attivo, per ridurre la forza resistente e aumentare la forza utile disponibile.
In sintesi, imparerai a leggere, interpretare e guidare il corpo secondo le leggi che ne governano la meccanica profonda —
trasformando la biomeccanica in un linguaggio operativo, capace di unire scienza, sensibilità e prevenzione.
Questo corso è pensato per chi lavora ogni giorno con il corpo in movimento e vuole comprenderlo in modo più profondo e scientificamente fondato.
Non offre protocolli o esercizi preconfezionati, ma un modello di ragionamento biomeccanico applicabile a qualsiasi disciplina motoria, sportiva o preventiva.
È rivolto a:
Laureati e studenti in Scienze Motorie (dal terzo anno) che desiderano approfondire la fisiologia meccanica del movimento e acquisire strumenti di valutazione avanzata;
Chinesiologi, posturologi e diplomati ISEF, interessati a integrare nella propria pratica un modello sistemico basato su leggi fisiche e principi adattivi;
Preparatori atletici e personal trainer, che vogliono migliorare l’efficienza dei propri programmi, riducendo i rischi di sovraccarico e di perdita di precisione del gesto;
Istruttori di Pilates e discipline affini, che desiderano comprendere cosa accade realmente “dietro” un movimento armonico, per guidarlo in modo più consapevole.
Il corso è progettato nel pieno rispetto della normativa italiana (DM 741/94 e L.136/06) e non insegna tecniche sanitarie o riabilitative.
Offre invece ai professionisti del movimento una base biomeccanica solida, utile per prevenire, osservare e intervenire nei limiti della propria competenza, favorendo un dialogo costruttivo con l’ambito fisioterapico.
In un panorama formativo spesso confuso tra “posturale”, “globale” e “riabilitativo”,
questo corso restituisce al professionista del movimento una identità scientifica chiara e autonoma:
comprendere le leggi che governano il gesto, per allenare senza creare disfunzioni.
Partecipare a questo corso significa entrare in una prospettiva nuova:
vedere il corpo come un sistema di forze interdipendenti, in cui ogni adattamento racconta una storia meccanica.
Non solo apprenderai un modello teorico, ma imparerai a riconoscere nel movimento ciò che la teoria descrive — fino a tradurlo in pratica quotidiana.
Al termine del corso riceverai l’attestato ufficiale AIFiMM del corso Mézières per il Movimento – Online, valido per l’ambito motorio e preventivo
Oltre 21 ore di lezioni strutturate che alternano spiegazioni teoriche, dimostrazioni pratiche e casi reali.
Il linguaggio visivo fa parte del metodo: ogni sequenza è progettata per far “vedere” come una forza si distribuisce, si equilibra o si disperde.
Schede operative, immagini tecniche e sintesi teoriche da consultare durante la pratica.
Ogni documento è pensato per trasformare i concetti biomeccanici in strumenti di osservazione e progettazione.
Potrai rivedere tutte le lezioni, soffermarti sui passaggi più complessi e approfondire i contenuti con il tuo ritmo.
L’apprendimento non è lineare: come il corpo, anche la conoscenza richiede tempo, pause, ritorni e nuove connessioni.
Entrerai a far parte della rete professionale AIFiMM, un luogo di confronto e aggiornamento continuo, dove condividere osservazioni, domande e riflessioni con colleghi che parlano la stessa lingua biomeccanica.
In sintesi, otterrai molto più di un attestato:
una nuova lente di lettura del movimento umano, basata su fisica, fisiologia e complessità.
Un metodo che insegna non solo a fare, ma a capire ciò che si fa.
Mauro Lastrico e Laura Manni, fisioterapisti e formatori con oltre venticinque anni di esperienza clinica e didattica, sono i principali referenti AIFiMM nella ricerca e nell’insegnamento della biomeccanica sistemica ispirata al Metodo Mézières.
Le lezioni online sono state riprese con approccio cinematografico, per restituire fedelmente l'esperienza del corso in presenza: ogni sequenza è pensata per farti osservare, comprendere e sentire il metodo come se fossi davvero in aula, all'interno del processo di ragionamento biomeccanico dei docenti applicato all'ottimizzazione del movimento.
Il corso è interamente online e strutturato per garantire un apprendimento progressivo, equilibrando contenuti teorici, analisi dei casi reali e osservazione guidata delle applicazioni pratiche.
Struttura formativa
9 moduli video · 21,5 ore complessive di lezione
Materiali PDF scaricabili · schede operative e approfondimenti teorici
Accesso online per 12 mesi · libertà di studio e revisione dei contenuti
Attestato finale AIFiMM per l’applicazione del modello Mézières in ambito motorio e preventivo
Quota di iscrizione
💳 € 350 + IVA
Possibilità di pagamento in due rate senza interessi.
Una formazione rigorosa, accessibile ovunque, pensata per chi vuole portare la biomeccanica applicata nel proprio lavoro quotidiano, con metodo e consapevolezza.
No.
Il corso è progettato esclusivamente per l’ambito motorio e preventivo.
Non insegna tecniche riabilitative né tratta situazioni patologiche.
L’obiettivo è fornire ai professionisti del movimento strumenti di lettura e intervento all’interno delle proprie competenze, in coerenza con la normativa italiana (DM 741/94 e L. 136/06).
Sì.
Le dieci sedute tipo mostrate nei video sono strutturate in modo da poter essere adattate a percorsi di gruppo o individuali.
La logica è sempre la stessa: osservare, interpretare e riequilibrare le forze in gioco, modulando l’intensità e la progressione in base agli obiettivi di ciascun contesto.
Sì.
Il corso dedica ampio spazio all’osservazione ad personam, con casi reali spiegati passo per passo.
Questa parte aiuta a sviluppare la capacità di leggere le differenze individuali, riconoscere i compensi e progettare percorsi personalizzati nel rispetto dei limiti professionali.
Sì.
Tutti i concetti vengono spiegati in modo chiaro e progressivo, partendo dai principi fisici che regolano il comportamento del sistema muscolare.
Il corso non richiede conoscenze pregresse del Metodo Mézières: lo presenta come fondamento teorico del modello biomeccanico sistemico, adattato all’ambito motorio.
La differenza è metodologica.
Non si tratta di un approccio “globale” o “posturale” nel senso tradizionale, ma di un modello fisico-biologico che spiega come le forze interagiscono nel corpo.
Il professionista non applica posizioni, ma legge vettori e relazioni: ciò che guida il gesto non è la forma, ma la meccanica che la genera.
Ogni sezione del corso nasce con un obiettivo preciso:
restituire al professionista del movimento la capacità di leggere, comprendere e guidare il corpo umano secondo le leggi che lo governano.
Non per imitare la fisioterapia, ma per esprimere la propria identità scientifica all’interno dell’ambito motorio.
Formare professionisti del movimento con lo stesso linguaggio biomeccanico dei fisioterapisti non crea sovrapposizioni, ma collaborazione.
L'ecosistema virtuoso AIFiMM:
→ Il professionista del movimento riconosce precocemente inefficienze e sovraccarichi
→ Interviene nell'ambito della performance e della prevenzione primaria
→ Sa quando il problema richiede competenze sanitarie e invia al fisioterapista
→ Parla la stessa lingua biomeccanica, facilitando il dialogo professionale.
Questo valorizza entrambe le professioni, restituendo a ciascuna la propria identità scientifica.
AIFiMM non confonde i ruoli: li distingue, li rispetta, e li mette in relazione.
In questo modo il modello AIFiMM non “spalma” competenze sanitarie sul mondo del movimento, ma costruisce una collaborazione strutturata tra professionisti del movimento e fisioterapisti, ciascuno nel proprio ambito di competenza
Allenare significa guidare un sistema complesso verso la sua efficienza naturale.
Ogni esercizio, ogni gesto, ogni adattamento lascia un’impronta: meccanica, connettivale, funzionale.
Il compito del professionista del movimento è riconoscerla, rispettarla e orientarla.
Questo corso nasce da un principio semplice e profondo:
si può migliorare la performance senza compromettere la salute del corpo.
Basta conoscere le leggi che lo governano, e imparare a dialogare con esse.
Il modello biomeccanico sistemico derivato dal Metodo Mézières restituisce al movimento la sua dimensione scientifica:
non più una sequenza di esercizi, ma un linguaggio di forze che il corpo traduce in equilibrio.
Imparare a leggere quel linguaggio significa prendersi cura del futuro del movimento umano.
Ed è questo, più di tutto, ciò che questo corso vuole insegnare.
Per completare correttamente l’iscrizione, segui questi semplici passaggi:
Verrai indirizzato a una pagina con il riepilogo delle informazioni principali del corso (date, sede, costi, ecc.).
Accederai alla pagina per registrarti al sito AIFiMM, se non lo hai già fatto in precedenza.
Dovrai:
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(Risponde Carmen Ghirardi, responsabile informatico AIFiMM)
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Il pagamento a rate prevede una cadenza mensile obbligatoria.
In caso di mancato rispetto delle scadenze, l’accesso al corso verrà temporaneamente sospeso fino alla regolarizzazione della posizione.
L’attestato finale verrà rilasciato solo a saldo completato.
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