Tre unità funzionali, inversioni d'azione e il paradosso della rettificazione lombare
A clinical and hands-on course for physiotherapists and rehabilitation professionals
Dedicated to the assessment and treatment of spinal dysfunctions in the sagittal plane.
Based on biomechanical analysis, muscle vector interpretation, and systemic understanding of spinal curves.
ℹ️ This is an in-person course held in Italy. For this reason, some sections such as program details, registration, and ECM accreditation are not translated into English.
📌 High-impact clinical dysfunctions addressed in this course:
Hyperlordosis, rigid kyphosis, chronic low back and neck pain
Structural and functional alterations of sagittal spinal curves
Compressive forces and myofascial dysfunctions along the cranio-sacral axis
The teaching model integrates:
3D musculoskeletal biomechanics
Vectorial analysis of muscle chains
Techniques for decompression, fascial normalization, and diaphragmatic control
To provide theoretical and practical tools for analyzing spinal curves and mechanical dysfunctions, using advanced biomechanical models applicable to clinical practice.
✅ Analyze the physiological spinal curves (cervical/lumbar lordosis, thoracic kyphosis) and identify key sagittal plane dysfunctions
✅ Identify muscular, fascial, and articular components responsible for compression, misalignment, and dysfunctional adaptation
✅ Apply spinal decompression techniques and muscular normalization strategies
✅ Use breathing as a therapeutic vector: diaphragmatic techniques, fascial releases, axial tone regulation
✅ Treat recurrent clinical presentations such as chronic back pain, cervicalgia, hyperlordosis, rigid kyphosis, disc and radicular syndromes
The course offers a 3D and functional perspective of the spine, based on a systemic biomechanical model:
Each curve is interpreted as the result of muscle vector forces, with patterns of compression, compensation, and adaptation
The sagittal plane is viewed as a structural axis for force distribution along the spine
Treatment integrates joint decompression, active exercises, therapeutic breathing, and targeted myofascial techniques
Throughout the course, we apply an original vectorial model of muscle analysis, viewing muscles as vectors of compression, rotation, or stabilization.
This approach allows for a mechanically coherent interpretation of altered curves, localized rigidity, and intersegmental compensations.
👉 Further reading:
Read the article by course instructor Mauro Lastrico:
Spinal Biomechanics in the Sagittal Plane
Le curve vertebrali non sono dati anatomici fissi. Si sviluppano attraverso l'azione muscolare durante la crescita:
Le curve sono il risultato dell'azione muscolare, non semplici adattamenti anatomici.
Questo principio ontogenetico conferma che le alterazioni delle curve nell'adulto derivano da squilibri delle stesse forze muscolari.
Lettura mio-funzionale invece che anatomica
La suddivisione in tre unità funzionali (C0-D3, D4-D6, D7-S1) permette di comprendere perché i sintomi si manifestano dove si manifestano e quali muscoli sono realmente coinvolti.
Comprensione delle inversioni d'azione
Nel tratto cervicale, la posizione della colonna determina se un muscolo agisce come flessore o estensore. Senza questa comprensione, il trattamento può essere controproducente.
Distinzione tra cause primarie e compensi
La rettificazione cervicale può mascherare un'iperlordosi. L'"ipercifosi" può essere inversione di curva. La rettificazione lombare può derivare dall'esasperazione delle forze lordosizzanti. Il corso insegna a distinguere.
Analisi delle compressioni discali
L'accorciamento bilaterale dei muscoli simmetrici modifica le curve. Le componenti verticali delle forze si sommano, generando compressioni meccaniche sui dischi. Il corso analizza la distribuzione delle forze G e R su ogni segmento.
Ridurre la Forza Resistente per liberare la Forza Lavoro
Un muscolo accorciato non è un muscolo debole. È un muscolo inefficiente.
L'accorciamento delle componenti connettivali aumenta le resistenze interne: il muscolo deve spendere energia per vincere i propri attriti prima di produrre movimento utile.
L'obiettivo terapeutico non è "rinforzare" — è ridurre la Forza Resistente per rendere disponibile la Forza Lavoro che il muscolo già possiede.
Perché le contrazioni isometriche in massimo allungamento
Le componenti connettivali del muscolo mantengono deformazioni residue proporzionali alla forza applicata e al tempo di applicazione.
Durante una contrazione isometrica in massimo allungamento, le porzioni contrattili esercitano una trazione sulle componenti connettivali, producendo un allungamento residuo.
Se la contrazione avviene sotto il massimo allungamento disponibile, l'effetto si inverte: ulteriore accorciamento.
La doppia logica: analitica e sistemica
Ogni modifica su un'unità funzionale richiede adattamenti nelle altre. Il trattamento del segmento sintomatico può essere insufficiente o controproducente se non considera il sistema.
A fine seduta devono verificarsi contemporaneamente: miglioramento del problema locale, aumento dello spazio sistemico disponibile, riduzione complessiva della tensione muscolare, maggiore efficienza del movimento.
Questo corso si inserisce nel paradigma EIMRM (Evidence-Informed & Mechanistically-Reasoned Medicine), un'evoluzione dell'approccio Evidence-Based che integra tre dimensioni:
Evidence-Informed Utilizzo sistematico delle evidenze empiriche disponibili — studi clinici, RCT, outcome documentati — come riferimento per la pratica.
Mechanistically-Reasoned Ragionamento clinico fondato su principi verificabili: meccanica vettoriale, comportamento elastico dei tessuti, fisica delle forze applicate al sistema muscolo-scheletrico. Non solo "cosa funziona", ma "perché funziona".
Clinicamente verificabile Ogni intervento terapeutico produce effetti osservabili e misurabili: modifiche degli assi articolari, variazioni delle risultanti di forza, risposte funzionali documentabili nel tempo.
Il paradigma EIMRM riconosce che un intervento efficace deve essere contemporaneamente supportato da evidenze, coerente con i principi fisici che governano il corpo, e verificabile attraverso outcome clinici concreti.
Questo approccio permette di superare la dicotomia tra "manuale" e "scientifico", collocando l'analisi biomeccanica all'interno di un modello clinico razionale e trasparente.
Al termine del corso saprai:
ANALISI
Applicare la suddivisione mio-funzionale — Leggere la colonna come sistema di tre unità (C0-D3, D4-D6, D7-S1) invece che per segmenti anatomici, comprendendo le implicazioni cliniche di questa visione.
Riconoscere le inversioni d'azione nel tratto cervicale — Identificare quando sternocleidomastoidei e muscoli anteriori del collo agiscono come flessori o come co-agonisti degli estensori, in base alla configurazione della curva.
Distinguere ipocifosi da inversione di curva — Differenziare la vera diminuzione della cifosi D4-D6 dall'"ipercifosi apparente" con apice spostato, orientando correttamente la strategia terapeutica.
Interpretare la rettificazione lombare — Comprendere il meccanismo paradossale per cui l'esasperazione delle forze lordosizzanti produce una colonna apparentemente dritta.
Analizzare le compressioni discali — Valutare come la somma delle componenti vettoriali verticali generi compressioni meccaniche sui dischi intervertebrali in funzione della configurazione delle curve.
Utilizzare i test diagnostici differenziali — Applicare la trazione craniale, la posteriorizzazione del capo e altri test per distinguere cause primarie da compensi secondari.
TRATTAMENTO
Applicare le contrazioni isometriche in massimo allungamento — Eseguire correttamente la tecnica che produce allungamento delle componenti connettivali, evitando le posizioni che causano ulteriore accorciamento.
Selezionare i muscoli target in base al quadro — Trattare gli adduttori scapolari nell'ipocifosi, i muscoli delle lordosi nell'inversione di curva, distinguendo correttamente i due scenari.
Gestire il tratto cervicale considerando l'inversione d'azione — Impostare il trattamento sapendo che in iperlordosi tutti i muscoli sono co-agonisti e non esistono antagonisti efficaci.
Trattare la rettificazione lombare senza aggravare — Intervenire sulla coppia gran dorsali-iliaci comprendendo che la verticalizzazione è esasperazione, non riduzione, delle forze lordosizzanti.
Integrare lavoro analitico e controllo sistemico — Mantenere l'osservazione costante degli effetti sulle tre unità funzionali durante il trattamento di ciascun segmento.
Verificare l'efficacia del trattamento — Utilizzare i quattro criteri di verifica (miglioramento locale, aumento spazio sistemico, riduzione tensione complessiva, maggiore efficienza) per valutare la stabilità dei risultati.
- Fisioterapisti
- Medici
- Osteopati
- Massofisioterapisti
- Durata: 4 giorni in presenza – 32 ore
- Costo: 500 euro (in qualità di Proveder ECM n. 1701 il corso è in esenzione IVA)
- Crediti ECM: 41,6
Dott. Mauro Lastrico — Fisioterapista specializzato nella biomeccanica vertebrale, con focus su analisi vettoriale delle curve sagittali, inversioni d'azione e meccanismi di compenso tra unità funzionali.
Dott.ssa Laura Manni — Fisioterapista esperta in approccio posturale sistemico e trattamento delle disfunzioni vertebrali con tecniche attive e manuali combinate.
La docenza varia in base alla sede. Entrambi i docenti garantiscono lo stesso standard didattico, clinico e metodologico.
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