Relazione di pazienti affetti da patologie ortopediche in trattamento con la metodica "Mézières"
dott. Maria Antonia Fara fisioterapista
Nell'ultimo decennio, lo sviluppo della "Healt care" in Europa ha stimolato, nella Sanità, una nuova consapevolezza, che impone il riconoscimento del bisogno di un più alto livello di conoscenze in determinate aree della pratica fisioterapica. Questo cambiamento, da una parte, mira a guadagnare in efficienza e qualità ed, al tempo stesso, tende a frenare la salita dei costi, tramite il conseguimento di più rapidi risultati. Anche noi, nell'ambulatorio di fisioterapia della ASL FG/3, sulla scia di questo cambiamento, abbiamo cercato di dare una risposta a questo bisogno con la metodica Mezieres.
Tale metodo, ideato dalla terapista Françoise Mezieres, si fa spazio, tra le altre metodiche, nell'ambito della Riabilitazione Ortopedica.
Mira ad allungamenti di muscoli detti "freno" i quali e per fisiologia muscolare stessa e per traumi improvvisi e non da ultimo in risposta muscolare a stress ed a stimoli esterni fisici e psicologici, vanno incontro ad accorciamenti, ponendosi da freno alla normale escursione articolare; ciò in un tempo più o meno lungo porta alla ipomobilità della funzione articolare, alla sintomatologia dolorosa ed infine, ad atteggiamenti posturali "di difesa" (o antalgici) che il corpo, col tempo assume.
Il tutto, se non è presto diagnosticato e correttamente riabilitato, costringerà il paziente ad immettersi in un circolo vizioso "contrattura-dolore" dal quale difficilmente ne verrà fuori privo di turbe psico-fisiche.
Dall'ottobre 1998 a marzo '99 sono stati trattati n. 10 pazienti, di cui, 5 di sesso maschile e 5 di sesso femminile, di età compresa tra i 20 ed i 60 anni ed affetti da:
n. 2 cervicalgia acuta,
n. 3 cervicalgia cronica,
n. 3 lombalgia cronica con lombo-cruralgia dx,
n. 2 lombalgia cronica con lombo-sciatalgia dx.
Tra i pazienti che presentavano Cervicalgia questa era sempre irradiata a livello brachiale e dorsale. Tre presentavano una sintomatologia in fase cronica e precisamente somato-artrosi ed unco-artrosi e discopatie a vario livello cervicale, per cui lamentavano dolori, edema e rigidità in sede con ridotta escursione articolare. Gli altri due, invece, presentavano una sintomatologia in fase acuta per "colpo di frusta" da incidente stradale con impossibilità a compiere ogni movimento di flesso-estensione inclinazione e rotazione del collo con sindrome vertiginosa, per cui, indossavano il collare da diversi mesi ed avevano già effettuato la classica fisioterapia strumentale e manuale, senza per altro ottenere alcun risultato.
I pazienti sono stati sottoposti a visita fisiatrica, ad esame diagnostico e ad accurato esame muscolare e funzionale secondo una scheda o cartella clinica (che riportiamo nel lavoro) in cui sono evidenziati in una prima parte i dati anagrafici la diagnosi e la storia clinica del paziente, in una seconda parte i dati clinici rilevati dalla visita in posizione eretta anteriore, posteriore e sagittale ed in posizione supina, per la valutazione e l'interpretazione dei dati scaturiti.
Si sono considerate n. 10 sedute, svolte nell'orario mattutino della durata di un'ora circa e con frequenza settimanale, durante le quali si poteva notare una progressiva ripresa della funzione articolare ed una riduzione della sintomatologia dolorosa valutate in maniera più specifica in quinta seduta, cioè quando i pazienti erano sottoposti ad una nuova visita ed al controllo dei risultati.
Alla fine delle 10 sedute si è potuto constatare che i pazienti mostravano una netta regressione della sintomatologia dolorosa ed una ripresa totale della funzione articolare.
I restanti 5 pazienti erano affetti da lombalgie con dolore irradiato: per 3 di questi in sede inguinale, anteriormente alla coscia sino alla parte mediale del ginocchio e per gli altri 2 lungo il territorio dello sciatico sino al piede.
Si è operato alle stesse medesime modalità potendo notare, già dalle prime sedute una centralizzazione del dolore in sede lombare, una sensazione di leggerezza degli arti inferiori e del tratto lombare stesso. Si è giunti alle ultime sedute, anche qui con una notevole regressione della sintomatologia dolorosa ed un conseguente miglioramento della postura e dei movimenti stessi.
Pur presentando un esiguo numero di casi, data la durata semestrale dell'incarico presso questa ASL della Terapista, siamo ottimisti nel pensare che la Sanità Pubblica continui su questa scia prendendo in considerazione così il fattore "qualità" verso i propri assistiti: "il paziente non è un numero ma un essere umano che va trattato nel migliore dei modi possibili.
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