Il Bite è una soluzione temporanea?
Dr. Piero Silvestrini Biavati, Medico chirurgo, Dentista - Dottore di Ricerca Genova
Molto spesso pazienti gnatologici e terapisti della riabilitazione pongono questa domanda. Il bite o splint è uno strumento rigido inserito tra le arcate dentali che impedisce il movimento dei denti cui è agganciato e non dovrebbe generare spinte anomale. Se si verificano, sono effetti collaterali da evitare perché la reversibilità è fondamentale. Il bite determina una nuova occlusione, riposizionando la mandibola in modo necessario per motivi come evitare precontatti dannosi, chiudere spazi interdentali, ricentrare mandibola scivolata o praticare distrazione condilare. Un esempio: il sig. Rossi con deviazione mandibolare a destra dovuta a perdita denti e ponte incongruo sviluppa click articolare e dolori; lo gnatologo prescrive un bite di riposizionamento che ricentra la mandibola e normalizza la muscolatura. Il bite va portato tutta la vita se non si interviene sui denti. Il bite non modifica le arcate, a differenza di un plantare che può curare a termine. La bocca subisce modifiche statiche e irreversibili per cure, estrazioni ecc. Il bite serve a diagnosticare e verificare ipotesi di correzione masticatoria che deve poi essere applicata ai denti se si vuole evitare l'uso a vita del bite. Il sistema stomatognatico e arti inferiori sono i sistemi di chiusura muscolare; un rialzo su una gamba corta migliora la camminata, simile al bite che compensa dislivelli mandibolari, temporanei o permanenti a seconda del trattamento.
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